Le spiagge più belle della costa trapanese

Ideale per: Ragazzi-Gruppi Tipologia: Rilassante Mezzi: Auto-Mezzi Giorni: 7 Province: Trapani Città: Selinunte;Marsala;Trapani;San Vito lo Capo

Descrizione

La costa trapanese è sicuramente una delle più ricercate dal punto di vista turistico, grazie alla presenza di località di punta del turismo sia balneare, come San Vito lo Capo, sia del turismo culturale, come Selinunte e Marsala.
Non mancherà infatti di offrire spunti sia per gli amanti delle spiagge di sabbia che per chi preferisce scogliere e immersioni, con perle assolutamente uniche dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.
Partiremo da Selinunte, una delle più importanti polis della Magna Grecia e sede oggi del Parco Archeologico più grande d'Europa. Qui il litorale di spiaggia dorata interessa anche le frazioni di Triscina di Selinunte e, in linea d'aria, Tre Fontane e Torretta Granitola, per un litorale che prosegue per oltre 20 km, intervallando spiagge sabbiose, per gran parte, con affascinanti scogliere che celano, quasi in un abbraccio intimo, baie naturali, calette, spiaggette private circondate dalla più verde e caratteristica macchia mediterranea.
Si giunge a Mazara del Vallo, importante centro sia balneare che culturale della Sicilia Occidentale, con un importante museo archeologico oltre che un lungomare tra i più caratteristici, con locali, ristoranti, intrattenimenti e, soprattutto, il primo porto peschereccio d'Italia.
Marsala, già di per sé, è ormai diventato un marchio riconosciuto in tutto il mondo grazie al particolare vino liquoroso nato e prodotto proprio in queste zone. Il centro pullula di storia e cultura, con caratteristiche uniche al mondo ed una costa contraddistinta dalla presenza della Riserva dello Stagnone, una laguna composta da alcune isolette tra le quali spicca Mothia, un vero e proprio museo a cielo aperto immerso in un orto botanico naturale.
Il capoluogo, Trapani, è anch'esso noto internazionalmente grazie al suo connubio con le Saline, con una costa variegata e, anche qui, una importante Riserva Naturale, quella di Monte Cofano.
Da un marchio all'altro, con la località di San Vito lo Capo ormai riconosciuta in tutto il mondo e riconosciuta come la spiaggia più bella d'Italia e quinta in tutta Europa per il secondo anno consecutivo. Anche qui non mancano gli spunti paesaggistici che, oltre che dalle spiagge candide, ci vengono offerti dal vicino borgo di Scopello e dalla Riserva Naturale dello Zingaro, con grotte naturali e spettacoli subacquei da far invidia ai più ricercati paradisi tropicali.
Il nostro viaggio termina a Castellammare del Golfo, centro di quello spettacolo panoramico che è appunto il golfo delimitato da est a ovest da Capo Rama e San Vito lo Capo.
Anche qui, spiagge, scogliere, storia, leggende, si intersecano come in un fantastico intreccio, come in fondo è la Sicilia intera.

Giorno 1

Selinunte

Parte da qui l'itinerario delle coste trapanesi, da un luogo intriso di storia e magia; una località, ad esser sinceri, dall'immenso potenziale, ma soltanto in piccola parte sfruttato.
Sorge proprio a Selinunte infatti il Parco Archeologico più grande d'Europa: non ad Atene, non ad Agrigento, ma qui.
40 ettari della più gloriosa e della più tragica storia della Sicilia antica, teatro della più brillante crescita culturale ed edilizia e allo stesso tempo dei più sanguinosi massacri della storia antica.
Le spiagge? Una distesa di sabbia dorata interrotta soltanto da un piccolo porticciolo turistico, da una parte, e dal promontorio dell'Acropoli dall'altra, con i resti del Tempio C che imponenti ed austeri si ergono a creare uno sfondo quasi onirico, specie quando, sul fare della sera, il sole di un rosso accesso ne dipinge i contorni con un chiaroscuro, come se calasse il sipario e restasse solo un gioco d'ombre a rievocare i tempi che furono.
E se da una parte le spiagge incontrano la suggestione della storia, scontrandosi ed incontrandosi con il l'Acropoli selinuntina, dall'altra parte si intersecano con la meravigliosa Riserva Naturale Foce del fiume Bèlice e Dune limitrofe. Qui, tra fitta e rigogliosa macchia mediterranea, si incontrano zone umide e paludose, grandi dune di sabbia, spiaggette riservate e piccole scogliere. Il mare è limpido come non mai, incontaminato come il resto del paesaggio circostante; i più fortunati potranno anche assistere alla deposizione delle uova da parte delle tartarughe marine della specie "Caretta Caretta".

In linea d'aria la costa sabbiosa prosegue verso ovest, raggiungendo dapprima la frazione di Triscina di Selinunte, in cui le spiagge raggiungono un'ampiezza notevole e i fondali diventano molto bassi per lunghi tratti, ideali quindi anche per famiglie con bambini piccoli; segue Tre Fontane, frazione di Campobello di Mazara, in cui la sabbia assume delle tonalità più chiare e la granulometria è più fine. Qui le spiagge sono ben attrezzate, con lidi e stabilimenti balneari che affittano pedalò, canoe, e il paesino è ricco di intrattenimenti per giovani. Si finisce con Torretta Granitola, dove finisce anche la sabbia e inizia una scogliera con un mare limpidissimo. La località prende il nome da un'antica torre di avvistamento, chiamata anche Torretta di Mazara, ed è molto ricercata dagli amanti di surf e windsurf.

Giorno 2


Mazara del Vallo

Mazara del Vallo è un fiorente centro del trapanese, ricco di storia e tradizioni, uno di quei luoghi in cui le molteplici contaminazioni culturali della Sicilia sono immediatamente visibili ed emergono con prepotenza.
Nato infatti in seguito all'impulso fenicio, Mazara del Vallo ha giocato un ruolo importante sia in epoca greca che durante le dominazioni araba e normanna.
E' proprio quello arabo e normanno l'influsso che più di ogni altro ha segnato i contorni e la fisionomia di questo luogo, ancora oggi centro di fervida integrazione culturale. All'interno del tessuto urbano è persino presente un quartiere, quello della Kasbah, dall'impianto chiaramente islamico.
L'importanza geografica di Mazara del Vallo ne ha anche segnato la storia: situato sul Canale di Sicilia e vicina al fiume Mazaro, ha visto la crescita quasi spontanea di un importantissimo porto-canale, tanto che ancora oggi l'attività principale per l'economia mazarese è la pesca. Mazara è infatti il primo e più importante porto peschereccio d'Italia.
Il lungomare Mazzini rappresenta la passeggiata a mare dei mazaresi, orlata da un susseguirsi di ristoranti e locali notturni che illuminano la città e la costa fino a tarda sera.
La spiaggia per eccellenza di Mazara del Vallo è però quella di Tonnarella, caratterizzata da sabbia fine e ben attrezzata con la presenza di lidi, alcuni dei quali propongono anche musica fino all'alba.

Curiosità: era il 1997 quando il peschereccio "Don Ciccio", capitanato da Francesco Adragna, recuperò per caso una gamba bronzea, non meglio identificabile. Un anno dopo, lo stesso peschereccio tira fuori, da 500 metri di profondità, quasi due millenni e mezzo di storia: la statua in bronzo di un satiro vien fuori come elevato da una forza soprannaturale, fuoriuscendo dal capo come volesse fin da subito sottoporsi all'ammirazione del "nuovo mondo". Ancora oggi, a distanza di oltre 10 anni, il racconto di Don Ciccio si interrompe in singhiozzi di emozione e commozione per la scoperta dall'incommensurabile importanza storica.
La datazione riporta l'opera indietro fino al IV-III sec. A.C., e prende il nome di "Satiro Danzante", figura facente parte del corteo orgiastico di Dioniso. Oggi è esposto nel museo di Mazara del Vallo che ne prende il nome.

Giorno 3


Marsala e lo Stagnone

Per identificare la città e dare un assaggio della sua importanza, ci sarebbe l'imbarazzo della scelta. Marsala, la città dello sbarco dei "Mille di Garibaldi"; Marsala, città del vino; Marsala, l'antica città punica di Lilibeo. Insomma, in un modo o nell'altro, è quasi impossibile non avere memoria di questa città, dalle molteplici sfaccettature e dalla importanza cruciale sia nel trapanese che nella Sicilia intera.
Le spiagge di Marsala sono una sorta di "balcone" naturale sulle isole Egadi, di cui sono visibili i profili, con tramonti che si stagliano all'orizzonte colorandone i contorni di un rosso accesso, adombrando tutto il resto e stendendo un sipario buio su di un mare che profuma di storia.
Il lungomare cittadino ospita spesso regate di vela e manifestazione nautiche, anche semplicemente spettacoli di kite surf: gli amanti di questi sport si riuniscono infatti spesso in questi luoghi che offrono un territorio ideale per le loro attività.
Chi ama gli scogli invece, potrà trovare pane per i suoi denti spostandosi in direzione di Capo Boeo, sull'omonimo lungomare.
Caratteristica peculiare del territorio di Marsala è la presenza, come accennato, del piccolo arcipelago dello Stagnone, che tra le altre comprende l'isola di Mozia o San Pantaleo.
Si tratta di una delle più antiche fondazioni fenicio-puniche della Sicilia, risalente all'VIII sec. prima di Cristo.
Fiorente centro commerciale per i traffici commerciali, venne completamente distrutta dal Tiranno di Siracusa Dionisio I nella sua campagna di conquista delle città fenicie della Sicilia. I pochi sopravvissuti si spostarono sulle coste fondando Lilibeo, l'attuale Marsala.
Oggi è un importante centro archeologico, con alcuni ritrovamenti eseguiti in epoca recente, nei primi anni del '900, quando l'inglese Joseph Whithaker acquistò l'isola patrocinando gli scavi che riportarono alla luce importantissime testimonianze storiche. Il santuario del Cappiddazzu, la Casa dei Mosaici e, nel 1979, il "Giovinetto di Mozia", databile intorno al 400 a.C.
L'isola si raggiunge attraverso delle piccole imbarcazioni che partono da un molo ad intervalli regolari e giungono sulle sponde di Mozia in pochi minuti. Nei periodi di bassa marea è possibile ancora vedere l'antica strada fenicia che collegava l'isola alle coste di Lilibeo.
Nei mesi tra Febbraio e Marzo è possibile assistere alla fioritura di Mozia, un vero e proprio orto botanico che, in questi mesi specialmente, di tinge di colori variopinti e si arricchisce di odori inebrianti.

Giorno 4


Trapani

Spiagge per tutti i gusti nel capoluogo della provincia, una città ben nota in tutto il mondo per le caratteristiche "Saline", visibili e visitabili sia nel "museo del sale" che nella Riserva delle Saline di Trapani e Paceco.
Si comincia dalla spiaggia denominata "Torre di Ligny", nome derivante dalla torre che si erge alle spalle del lungomare e che rappresentava una fortezza contro i pirati nordafricani. Qui il mare è subito profondo e non vi è sabbia, ma scogliere facilmente accessibili sui quali ci si può comodamente distendere.
Proseguendo lungo la costa, la spiaggia delle Mura di Tramontana è quella più vicina al centro storico, cui si accede da Porta Ossuna. Si trova in pratica sotto le mura di Trapani antica, con un mare sicuro e spiaggia di sabbia non molto estesa.
La spiaggia seguente prende il nome dalla piazza Vittorio Emanuele che si trova alle spalle; è una delle più belle di Trapani, ed è costituita da una ampia distesa di sabbia ed acque che digradano dolcemente.
Il Lido Paradise è privato con accesso a pagamento, ed offre ombrelloni, sdraio, cabine, servizi ed intrattenimenti vari.
La Spiaggia sulla Litoranea si trova proprio sotto la strada costiera con un marciapiede in cui gli abitanti di Trapani sono soliti fare jogging. Anche qui le acque sono piuttosto basse e digradano poco a poco, e la vicinanza con bar, ristoranti e strutture varie la rende una delle preferite dai trapanesi.
La spiaggia di San Giuliano è la più lunga di Trapani, si estende per 2 km con acqua limpidissima e sabbia che qui assume un colore bruno-dorato.
Seguono altri 15 km di lidi e baie, come quella di Pizzolungo, Bonagia e Valderice, prima di arrivare alla Baia di Cornino, in prossimità della Riserva Naturale Monte Cofano, 500 ettari di natura incontaminata ed ecosistemi mediterranei.

Curiosità: in questo itinerario è stata dedicata una giornata intera alla tappa di Trapani per consentire di visitare almeno una delle due riserve naturali: quella delle Saline o quella di Monte Cofano.
Nella prima è possibile assistere ancora alle attività di estrazione del sale, con il suggestivo paesaggio caratterizzato dai mulini a vento e le vasche di evaporazione; nella Riserva Monte Cofano è possibile visitare le grotte, alcune delle quali rivelano importantissimi reperti ed iscrizioni risalenti addirittura al paleolitico superiore.

Giorno 5


San Vito lo Capo

Basterebbe dire che San Vito lo Capo, nel 2012 e per il secondo anno consecutivo, è stata eletta la spiaggia più bella d'Italia, addirittura all'ottavo posto in tutta Europa. Basterebbe dire che, in controtendenza rispetto al trend negativo legato alla crisi economica che ha investito ogni ambito e in particolar modo il turismo, San Vito lo Capo in 10 anni ha decuplicato la sua attività turistica, intesa come presenze, tempo medio di permanenza e numero di posti letto.
Basterebbe dire che il Cous Cous Fest, manifestazione gastronomico-culturale ed evento di punta della stagione sanvitese, muove da solo oltre 7 milioni di euro nelle sole giornate dell'evento.
Insomma, sono tante le cose che "basterebbe dire" di San Vito lo Capo. Ma ciò che qui, sicuramente più di ogni altra cosa, interessa sapere, è che giungere a San Vito vuol dire incrociare un turbinio di profumi, che insieme a scenari da paradiso tropicale, creano un incanto per i sensi.
Profumo di gelsomino si intreccia con forti fragranze afro-orientali di cous cous, sentori intensi di limone contrastano con il seducente odore di cioccolata che gronda generoso sul "caldo freddo", molto più che un semplice dessert, ma una vera e propria esperienza di estasi per il palato più goloso.
Tutto quanto mentre lo sguardo si posa sorpreso sulla bianca distesa di spiaggia che elegantemente incontra un mare del colore del cielo, piatto come una tavola, con lievi e
delicati moti che più che irrompere sul bagnasciuga lo carezzano e lo coccolano.
Il paesaggio circostante è dei più suggestivi, con il Monte Monaco a frastagliare la costa, che si prepara a soddisfare anche gli amanti delle scogliere, modellate dal vento e dal moto delicato e perpetuo del mare.
No, non sono panorami caraibici; possono sembrarlo, in realtà sono panorami mediterranei. Chi ha il piacere di visitare San Vito lo Capo, non potrà che biasimare chi, da Siciliano, prova invidia per i paradisi tropicali: qui c'è molto di più.
Impossibile suggerire una spiaggia piuttosto che un'altra: tutte quante sono indescrivibilmente belle, e servita da una impressionante serie di servizi e intrattenimenti: dalle escursioni in barca ai lidi sulla spiaggia, dai diving center ai ristoranti di pesce, con una immancabile sosta nelle gelateria per gustare il caldo freddo di cui sopra.
Vista la presenza del Monte Monaco, qui i servizi turistici soddisfano anche chi, a mare, vuole saziare la propria sete di avventura in montagna, con percorsi di trekking o a cavallo tra i sentieri che si inerpicano sull'altura di circa 500 metri: giunti in cima, il panorama lascia senza fiato, lasciando scorgere il promontorio del Monte Cofano fino al Golfo di Castellammare, avvistando talvolta anche il profilo dell'isola di Ustica.

Giorno 6


Scopello e Riserva dello Zingaro

La bellezza aspra della Riserva dello Zingaro è un po' la sintesi della bellezza della Sicilia. Niente mezze misure, niente compromessi: tutto o niente. La Sicilia non ama smorzare i suoi spigoli, ma si concede in tutta la sua essenza, come una mamma premurosa segnata dall'età e dagli sforzi di crescere chi si è riparata sotto il suo grembo.
Ed un po' è così lo Zingaro, sentieri che si inerpicano selvaggi su manti incontaminati di macchia mediterranea, dirupi e strapiombi improvvisi che si affacciano su un mare dal blu più intenso che mai; un ambiente assolutamente integro e incontaminato, una costa rocciosa che riserva piccoli angoli di paradiso, tra le tantissime calette e grotte scavate nelle falesie che decorano di bianco l'immenso blu del mare.
Mare i cui fondali accolgono specie tra le più variopinte e particolari, con alghe rosse, anemoni, pesci che neppure nel più profondo Mar dei Sargassi!
Complemento fondamentale di questa bellezza dal sapore salmastro sono gli uccelli, come un coro di sottofondo alla sinfonia delle onde: il Falco Pellegrino, il Nibbio Reale, rapaci anche in via d'estinzione che si dilettano in voli e "traiettorie impercettibili, codici di geometria esistenziale", avrebbe detto il Maestro Battiato. Il tutto sotto gli "occhi" delle onnipresenti palme nane, regine di questo ambiente mediterraneo, oasi privilegiata di biodiversità.
Scopello è una gemma per coloro che decidono di visitare la Riserva, a cui è indissolubilmente legata anche nella memoria e nell'immaginario dei turisti.
In tutta Europa e nel mondo ne celebrano la bellezza, con coste rocciose che aprono alle proprie spalle un museo di tradizioni e storia tipicamente mediterranee.
Scopello è infatti legato alla vecchia tonnara e alle botteghe artigianali che ancora oggi producono ceramiche, anche se chi dice Scopello, dice "Faraglioni", veri e propri "Obelischi di roccia", modellati nei secoli dal mare e dal vento, i cui fondali nascondono una impressionante ricchezza di vita e una serie do tonalità che mutano in base alla prospettiva e alla luce, dal blu cobalto al violetto, dal rosa all'azzurro cielo.

Giorno 7


Castellammare del Golfo

Castellammare del Golfo è il centro del golfo omonimo delimitato da Capo San Vito ad Ovest e Capo Rama ad Est, e rappresenta uno dei più importanti centri turistici della Sicilia.
Nato come emporio segestano, porto della vicina colonia di Segesta, divenne con gli arabi una importante roccaforte, con il nome di Al Madarig, gli "scalini". In epoca normanna venne ulteriormente fortificata e fu costruito il "Castello a Mare", da cui il nome attuale.
Una delle più lunghe coste della Sicilia, si presenta piuttosto frastagliata, passando da tratti uniformi e sabbiosi a scogliere e strapiombi con fondali affascinanti.
Penisole e promontori creano baie e spiaggette, insenature e piccole calette, come Cala Bianca e Cala Rossa, per una varietà della costa che soddisfa davvero ogni esigenza e ogni richiesta.
La Playa, una delle più estese, è la spiaggia di sabbia per eccellenza a Castellammare del Golfo, dal colore dorato e con tantissimo spazio libero, di fianco a lidi attrezzati per chi cerca la comodità di lettino e ombrellone.
Ciottoli e ghiaia si alternano tra le varie Petrolo, Marina Grande e Guidaloca, fino a toccare la Scopello dei Faraglioni.
Eccellente anche per la qualità di servizi al turista: infatti nelle stesse spiagge è possibile trovare qua e là chioschetti e piccoli locali o lidi per mangiare un boccone o bere una bibita fresca, oltre che noleggiare canoe, pedalò, surf e anche piccole barche a vela.
Di sera, gli stessi diventano teatro della più sfrenata movida castellammarese, con musica e discoteca in spiaggia fino alle prime ore dell'alba.

Curiosità: a pochi km da Castellammare sorgono le Terme Segestane, percorrendo contrade il cui nome funge quasi da navigatore stesso: contrada Ponte Bagni sul Fiume Caldo. Più chiaro di così...
Qui lo stabilimento di acque sulfuree è stato creato sul finire del secolo scorso, con acque sulfuree alla temperatura di circa 44 gradi che sbocca su due piscine termali. Una di queste, la Grotta Regina, è un bacino naturale di una bellezza travolgente, immerso nella vegetazione come se la natura volesse nascondere all'uomo una tale perla. In particolari serate, tra i piccoli varchi che si aprono come finestre tra i gelosi arbusti, è possibile assistere ad un fenomeno assolutamente unico al mondo: voltando lo sguardo da levante a ponente, si scorge da un lato il sole calante, dall'altro la luna nascente: questa è Sicilia.

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