Le spiagge più belle della costa tirrenica

Ideale per: Ragazzi-Gruppi Tipologia: Rilassante Mezzi: Auto-Mezzi Giorni: 4 Province: Palermo;Messina Città: Terrasini;Palermo;Cefalù;Capo d'Orlando;Tindari

Descrizione

Realizzare un itinerario delle spiagge della Sicilia è compito ben più arduo di quanto si possa pensare. In lungo e in largo infatti l'isola rivela coste dalla bellezza sorprendente: bianche spiagge di sabbia intervallati da scogliere ricche di flora e fauna assolutamente uniche, e ancora spiagge di ciottoli, sabbia dorata, romantiche calette, baie e faraglioni, per una varietà di alternative che è pari solo alla loro bellezza.
Dal punto di vista logistico, inoltre, un itinerario che comprende tutte le più belle spiagge ci porterebbe inevitabilmente ad un giro dell'isola piuttosto impegnativo, che richiederebbe un periodo ben oltre la settimana e spostamenti continui lungo tutto il perimetro della Trinacria.
Abbiamo ritenuto così più opportuno dedicare un itinerario a ciascuna delle coste, partendo da quella tirrenica, iniziando dalla provincia di Palermo, dall'incantevole Terrasini, per giungere in provincia di Messina in località Tindari. Un percorso che attraverserà le ben note spiagge di Mondello e Cefalù, ma che si soffermerà anche in vere e proprie perle del Mediterraneo meno famose ma sicuramente degne di nota.

Giorno 1

Terrasini

Definire Terrasini come un villaggio di pescatori è si, in parte corretto, ma non rende sicuramente giustizia a quella che è una delle più affascinanti località balneari della costa palermitana.
I più fortunati (e attenti) che, giungendo in aereo all'aeroporto di Palermo, hanno avuto modo di adocchiare dal finestrino una scogliera rossa su un mare blu intenso, si saranno sicuramente chiesti a quale paese appartenesse. Terrasini è la risposta. A vederla dall'altro sembra il felice lavoro di un artista, pittore o divinità che esso sia, come una splendida donna che non ha bisogno di alcun trucco per presentarsi alla festa più chic. Già, perché quel rosso così romantico è un dono della natura sedimentaria delle sue rocce, e le sue bianche venature sembrano le rughe di cui parlava una certa donna, che "ci ha messo una vita per ottenerle".
Si chiama Cala Rossa questo particolare tratto di costa, raggiungibile superando proprio il villaggio dei pescatori e il Museo di Storia Naturale.

Lungo la stessa costa, in direzione ovest, troviamo Capo Rama, scogliera stavolta di colore bianco a dispetto del suo nome, caratterizzato dalla torre cinquecentesca costruita per avvistare le imbarcazioni saracene.
La principale caratteristica di Capo Rama è la ricchezza della flora, tanto da diventare Riserva Naturale gestita dal WWF.
Il mare non è facile da raggiungere via terra, più semplice sicuramente con imbarcazioni.

Isola delle Femmine

Non lasciatevi ingannare dal nome. Non è un'isola per sole donne o, ancora meglio, un'isola in cui trovare tantissime donne. Sotto questo aspetto, né più né meno di una normale spiaggia.
Come mai questo nome allora? Tanto per cambiare, quando si tratta di Sicilia e in particolare della provincia di Palermo, c'entrano gli arabi. Il nome deriva dal termine arabo "Fim", ovvero "insenatura". E l'isola? L'isola c'è eccome, si tratta di un isolotto che dista solo 300 metri dalla costa sabbiosa, raggiungibile anche a nuoto per i più audaci, con un pedalò o piccole imbarcazioni per gli altri.
Nell'isola si trova una torre cinquecentesca, la leggenda racconta che qui vi fosse un carcere femminile per le donne che si macchiavano di peccati di lussuria.
Oggi l'isolotto è una riserva naturale, che ospita circa 150 specie vegetali differenti e una impressionante varietà di uccelli.
I suoi fondali sono estremamente affascinanti, e sono piuttosto bassi lungo il tratto che la lega alla terraferma.
La spiaggia invece è di sabbia, molto ampia, ricca di lidi attrezzati e piuttosto frequentata.

Giorno 2


Capo Gallo

Inizia nel migliore dei modi il secondo giorno del nostro tour. Di questo passo, il nostro sembrerà più un itinerario di Riserve Naturali che di spiagge. Ma tant'è, benvenuti in Sicilia, a breve faremo domanda per qualificare l'intera isola come Riserva (poco ci manca).
Nel frattempo, siamo giunti a Capo Gallo, ultima tappa della giornata di oggi.
Anche qui, come dicevamo, è stata istituita una Riserva Naturale, cui protagonista è la palma nana che qui cresce spontanea.
Caratterizzato dal Monte Gallo, si erge per 560 metri con pareti ripide e rocciose che si alternano a scogliere più dolci modellate dalle onde e dal tempo.
Compensa l'assenza di una vera e propria spiaggia con una pulizia del mare assolutamente unica e una ricchezza faunistica eccezionale. Non è raro infatti incrociare aragoste ed astici durante le nuotate o le immersioni.
La zona del Faro è raggiungibile una volta superate le abitazioni, ed è la zona più bella per chi ama i fondali e lo snorkeling.
Qui non si contano le grotte e le calette, splendide da visitare anche in canoa: la Grotta dell'Olio, la Grotta della Regina, quella dei Caprari, ove sono ancora oggi visibili incisioni risalenti a oltre 3.000 anni fa.

Fondali di quasi 50 metri si trovano nella zona della Secca di Barra, dove si trovano anche formazioni coralline.

Mondello

Siamo a Mondello, spiaggia dei palermitani e della "bellavita" del capoluogo. Si, a tratti può sembrare un po' snob, ma basterà poco per individuare i tratti più caratteristici della sua "sicilianità". A cominciare dall'aspetto gastronomico! I ristoranti di pesce fanno incetta di turisti, e viceversa, per uno scambio "equo" e reciproca soddisfazione.
E adesso si, che molti di voi potranno comprendere quei palermitani (e non) che lo definiscono il mare più bello della Sicilia, tra l'altro impreziosito dall'altrettanto meravigliosa Palermo che dista solo una manciata di chilometri. Mare limpidissimo, finissima sabbia bianca, cartoline che neppure nei cataloghi dei viaggi di nozze ai Caraibi, giochi di colori tra il turchese, il verde smeraldo e l'azzurro cielo.
E lo scenario tutto intorno, nell'abbraccio di quello che Goethe definì "il più bel promontorio del mondo", ovvero Monte Pellegrino, nel suo "Viaggio in Sicilia", e il Monte Gallo, creando un golfo in cui spicca il famoso stabilimento balneare "Charleston", una sorta di moderna palafitta proprio sul mare estremamente esclusiva e "inn".

E chi lo direbbe mai, che Mondello fino ai primi del Novecento nient'altro era che una palude malsana con acque stagnanti e il costante rischio di peste e malaria! No, non è uno scherzo né un racconto popolare. Ci provarono in molti a portare avanti un'opera di bonifica per valorizzare questo luogo, non ultimo Ferdinando di Borbone. Eppure si dovette attendere il palermitano Francesco Lanza di Scalea, che con l'ausilio di una società belga, riuscì in pochi decenni in ciò che nessuno prima di loro era riuscito a fare.
Ed eccola oggi Mondello, perla del liberty siciliano con villette, alberghi, campi da golf, meta per i più facoltosi imprenditori siciliani e non solo, per i ricchi calciatori e... per i palermitani, naturalmente!
Parlavamo di una località un po' snob, ma di certo molto palermitana; allora non perdete assolutamente, mentre prendete comodamente la tintarella sulla sabbia, l'occasione di mangiare una genuina "pollanca" dai venditori ambulanti che percorrono chilometri tutto il giorno sotto il sole cocente. Cos'è la Pollanca? Nel dizionario della lingua palermitana, a questa voce corrisponde... la pannocchia!

Giorno 3


Santa Flavia e Solunto

E' un itinerario delle spiagge, d'accordo, ma non si può, giungendo a Santa Flavia, non fare accenno alla storia della fondazione di Palermo, alle navi puniche che solcando questi mari giunsero a fondare Solunto, sul monte Catalfano, alle cui pendice nasce proprio Santa Flavia. Un panorama d'altri tempi vien da dire, un'altura, quella di Monte Catalfano, che fa innamorare i visitatori oggi come i Punici quasi 3.000 anni fa. Una costa, tra l'altro, che si è affermata, nella frazione di Porticello, come importante centro di pesca di tutta la costa.
Sabbia e scogli, baie e secche, come quella delle Formiche, ideale per gli amanti delle immersioni e dello snorkeling grazie ad una numerosissima presenza di specie marine.

Cefalù

Si è detto e scritto di Cefalù, e di certo non si può ridurla a località balneare. Ma non si può neppure escludere da un itinerario che attraversa le spiagge più belle della costa settentrionale; quindi eccoci qui, a decantare ancora una volta le lodi di una città tra le principali protagoniste del turismo siciliano.
D'accordo, il tema dell'itinerario impone una certa inclinazione al relax nelle spiagge, ma non possiamo esimerci dall'indicare alcuni spunti per una rapida visita alla cittadina, se non altro mentre siete alla ricerca di un ristorantino o un bar per mangiare o rinfrescarvi un attimo.
A quel punto, noterete senz'altro la Rocca, ovvero la rupe sulla cui cima sorgeva nel IV sec. A.C. il Tempio di Diana, e che tra l'altro dà il nome alla città. Cefalù deriva infatti dal greco Kefaloidion, o Cephalaedium, che vuol dire "testa", che è anche la caratteristica forma del monte.
Ai piedi della Rocca, l'abitato ruota intorno al Duomo, la cattedrale normanna voluta fortemente da Ruggero II, approdato vivo nel porto di Cefalù in seguito ad una tempesta in mare, facendo voto di costruirvi un tempio cristiano.
Tornando alla spiaggia, non sarà difficile essere circondati da turisti di ogni dove, tra spazio libero e lidi attrezzati.
Non si scoraggino gli amanti degli scogli: basta muoversi in direzione della Kalura, in direzione di Pollina, e anche loro troveranno pane per il loro denti.

Giorno 4


Capo d'Orlando - Gioiosa Marea

Cambiamo provincia, e giungiamo in quella di Messina, in località Capo d'Orlando.
Nato come borgo di pescatori, la riedificazione risale al periodo normanno; proprio in quegli anni si pensa che gli sia stato attribuito il nome attuale, in seguito alla sosta che qui vi fece proprio il Paladino Orlando durante le crociate in Terra Santa.
La spiaggia si estende per 8 km, abbracciando il lido di San Gregorio fino al porto, con formazioni di scogliere che creano delle piccola baie di sabbia. Qui i tramonti sono fra i più affascinanti e romantici della provincia, con colori intensi e tonalità pastello.
In direzione di Capo Calavà, si giunge a Gioiosa Marea, centro di chiara vocazione turistica e caratterizzata dalla porzione di costa più vicina alle isole Eolie.
Le spiagge di San Giorgio e Capo Calavà sono sicuramente degne di nota, ed il centro è ricco di servizi turistici, da diving center a lidi attrezzati, da complessi alberghieri a villaggi turistici fra i più belli dell'isola.

Tindari

Giunti a Tindari, ancora una volta non possiamo non esimerci dal riportare alcune indicazioni storico culturali che giustificano la posizione di Tindari tra le principali mete turistiche della Sicilia Orientale.
Si tratta infatti di una città fondata dal Tiranno di Siracusa, Dionisio, nel IV secolo A.C., e rappresenta una delle ultime colonie greche della Sicilia.
Ai più sarà nota per la Madonna Nera del suo Santuario, scolpita in legno di cedro e probabilmente giunta qui dall'Oriente.
Le spiagge del posto fanno parte del Golfo di Patti, ma abbiamo scelto la località di Tindari per la presenza dei famosi "Laghetti di Marinello", piccole lagune che modificano continuamente la loro conformazione in base alle maree, per questo denominate in alcune leggende "il mare secco". Zona ideale per chi ama il birdwatching, le lagune si alternano tra ambienti salmastri e paludosi e acque tiepide e sorprendentemente limpide.
Chi ama invece le scogliere potrà fermarsi sulla scogliera di Capo Tindari, con ripide pareti verticali e grotte naturali, tra cui citiamo la Grotta di Donna Villa, con formazioni calcaree, stalattiti e stalagmiti.

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