La Valle del Belice

Ideale per: Famiglie Tipologia: Moderato Mezzi: Misto Giorni: 3 Province: Trapani;Agrigento Città: Selinunte;Gibellina;Menfi;Sciacca

Descrizione

L'itinerario si propone la scoperta di un territorio che si disegna come un grande triangolo e che si sviluppa, anche economicamente, intorno a Castelvetrano, e attraversato interamente dal fiume Bèlice.
L'attuale conformazione dei centri abitati risente visibilmente delle vicende sviluppatesi intorno al terremoto del 1968 che rase al suolo alcuni comuni e ne segnò profondamente altri.
Il percorso interesserà un periodo storico di circa 2.500 anni, che parte dai primi secoli prima di Cristo, attraverso le vicende di Selinunte, gloriosa colonia greca di Sicilia, passando per le varie dominazioni che si sono susseguite nell'isola, dai castelli Normanni al barocco spagnolo, fino ad illustri esempi di arte contemporanea.
Un itinerario ideale per tutti, sia per famiglie che per ragazzi, alleggerito anche dalle soste nelle spiagge sabbiose di Marinella di Selinunte, Menfi e Sciacca.
Gli spostamenti da una città all'altra richiedono l'auto, ma i percorsi interni possono essere fruiti comodamente a piedi.

Giorno 1

Castelvetrano

L'itinerario parte dalla cittadina di Castelvetrano, che sorge su insediamenti preesistenti, come testimonia una necropoli precedente alla fase ellenica da poco rinvenuta nella piazza Umberto I, meglio nota oggi come "sistema delle piazze".
Raggiunge il massimo sviluppo nel XVII secolo a seguito della costruzione della chiesa Madre e dell'ampliamento del Palazzo Baronale passato alla famiglia Pignatelli.
Notevole il patrimonio architettonico e la produzione artistica prevalentemente seicentesca.

Luoghi da visitare:


  • Chiesa Madre: nella ex piazza Garibaldi, oggi "sistema delle piazze", fu iniziata nel 1520 e terminata nel 1579. Si presenta con un portale cinquecentesco in pietra. L'interno a tre navate presenta stucchi nell'arco trionfale attribuibili ad artisti del calibro di Gaspare Serpotta ed affreschi del Borremans. Sulla piazza Umberto I si leva il campanile con bifore architravate.
  • Fontana della Ninfa: nella stessa piazza Umberto I è possibile ammirare questa singolare fontana, realizzata nel 1615 da Orazio Nigrone, con quattro vasche sovrapposte, l'ultima delle quali con una nicchia che ospita la statua di una ninfa.
  • Chiesa del Pugatorio: di ritorno nell'ex piazza Garibaldi, questa chiesa fu ricostruita negli anni 1642-44 ed è oggi sede dell'auditorium L. Perosi. Ha una facciata degli inizi del sec. XVIII ornata di statue.
  • Teatro Selinus: attiguo alla Chiesa del Purgatorio, si presenta con un pronao neoclassico di stile Dorico, realizzato secondo gli schemi di Giuseppe Patricolo. Conserva ancora il telone originale che chiude il sipario, raffigurante l'apoteosi di Empedocle tra i selinuntini, opera di Gennaro Pardo.
  • Palazzo Pignatelli: di lontane origini duecentesche, ormai difficilmente individuabili per i numerosi rimaneggiamenti, fu residenza delle famiglie Pignatelli e Tagliavia-Aragona.
  • Museo Civico: uscendo dal sistema delle piazze si giunge in via Garibaldi dove troviamo la biblioteca comunale e il Museo Civico, con numerosi reperti archeologici di origine prevalentemente selinuntina. Fiore all'occhiello del museo è l'Efebo di Selinunte, statua bronzea della prima metà del V sec A.C.
  • Chiesa di San Domenico: retrocedendo verso il sistema delle piazze, in direzione della Villa Comunale (che presenta una fontana adornata da putti attribuiti a Mario Rutelli), giungiamo in piazza Regina Margherita. La chiesa viene realizzata nella seconda metà del '400 ad opera dei Tagliavia, successivamente alterata in seguito al terremoto del '68. Riccamente decorata all'interno da affreschi e stucchi in terracotta, è possibile trovare resti delle maioliche cinquecentesche. Ospita le tombe della famiglia Aragona-Tagliavia.
  • San Giovan Battista: si trova dalla parte opposta della villa, intitolata al Santo Patrono della città, viene realizzata a partire dal 1589 e rimaneggiata a seguito di un incendio occorso nel 1798 e ancora al terremoto del '68. L'interno a tre navate ospita capolavori di Antonello Gagini e Pietro Novelli.
  • Chiesa della Trinità di Delia: posta al centro di un'azienda agricola, la chiesa di evidente matrice normanna si trova poco fuori dall'abitato. Risalente al XII secolo, con pianta a croce latina iscritta in un quadrato, con una cupoletta centrale su 4 colonne. Con lo sbarramento del Fiume Delia è stato creato il Lago Trinità.

Campobello di Mazara

Dopo pranzo l'itinerario prosegue in direzione di Campobello di Mazara, per percorrere lo stesso itinerario che portava gli schiavi selinuntini dalle cave di pietra alla fiorente colonia greca di Selinunte.

Luoghi da visitare:


  • Cave di Cusa: antiche cave di tufo calcareo, utilizzato dai selinuntini come parte del materiale costruttivo della città. L'opera fu interrotta con la conquista di Selinunte da parte dei Cartaginesi. La visita della antica cava permette di individuare i vari percorsi lavorativi della pietra, con incisioni di vario genere e lavorazioni differenti in base alla destinazione d'uso.

Selinunte

Colonia di Megara Hyblea del 628 A.C., il nome si fa derivare da "Selinon", prezzemolo selvatico che cresce abbondante ancor oggi nel territorio.
I monumenti dimostrano il grande sviluppo raggiunto nel V sec., divenne alleata dapprima dei cartaginesi, in seguito di Siracusa. Durante una delle frequenti contese con la vicina Segesta, questa invocò l'aiuto di Cartagine che, con l'esercito di Annibale al comando di 100 mila uomini, distrusse Selinunte.

Luoghi da visitare:


  • Parco Archeologico: la visita consiste nel ripercorrere le tracce delle vicende storiche attraverso i templi o ciò che di essi rimane, all'interno del Parco Archeologico, oggi considerato il più grande d'Europa per estensione. Da segnalare in particolare il Tempio G, il più grande e una delle più colossali costruzioni dell'architettura greca; annoveriamo anche l'Acropoli, il Santuario della Malophoros e le mura di recinzione ancor oggi visibili.
  • Riserva Naturale Foce del fiume Bèlice: si caratteristica per la ricca ed originale flora e per la fauna in via d'estinzione. Nidificano in questi ambienti moltissime specie di uccelli rari e si configura come ambiente ideale per la deposizione delle uova delle testuggini caretta caretta.

Terminata la visita al Parco Archeologico, è possibile raggiungere le splendide spiagge che distano poche centinaia di metri e l'attuale centro abitato, ancor oggi borgo marinaro ove è possibile assistere alla particolare vendita del pesce fresco chiamato "all'incanto", che si svolge alle primissime ore del mattino.

Giorno 2


Partanna

Dopo aver visitato la località balneare di Selinunte, ci si sposta in questa giornata verso l'entroterra. Partendo da Partanna, si visiteranno alcuni tra i comuni che maggiormente hanno risentito del tragico terremoto del '68; vedremo come nel caso di Gibellina, questo evento diede la spinta per un profondo mutamento che rende il comune uno tra i più apprezzati della Sicilia occidentale per gli amanti dell'arte contemporanea.

Luoghi da visitare:


  • Castello Grifeo: l'antico centro di Partanna si sviluppava secondo canoni medievali intorno alle mura del Castello di origine normanna, rimaneggiato fino a modificarne i tratti prima nel quattrocento, poi nel seicento. E' oggi sede del Museo Civico della Preistoria del Basso Belice.
  • Chiesa Matrice: di costruzione seicentesca, ha perduto alcune decorazioni in seguito al tragico terremoto ma conserva ancora un notevole patrimonio artistico.

Santa Ninfa

Si sale ancora sul livello del mare fino a raggiungere il piccolo paesino di Santa Ninfa, di grande interesse per i fenomeni carsici e le grotte che la rendono ambita meta turistica.

Luoghi da visitare:


  • Riserva Naturale Grotta di Santa Ninfa: istituita come riserva nel 1996 per preservare l'ambiente carsico di grande interesse speleologico e naturalistico. Si estende per quasi 1,5 km, composto da grotte, gallerie, corsi d'acqua sotterranei e stalattiti. All'interno della stessa riserva una necropoli di origine protostorica, testimonianza della civiltà degli Elimi.

Gibellina

Raggiungiamo ora Gibellina, interessante fulcro dell'arte contemporanea belicina, riscontrabile praticamente in ogni angolo del paese.

Luoghi da visitare:


  • Grande Cretto: si tratta di un enorme lenzuolo sepolcrale che ricopre interamente le rovine dell'antica Gibellina distrutta dal terremoto. Consiste in una colata di cemento e calce contrassegnata da alcune fenditure. Questo esempio di "land art" è opera di Alberto Burri, ed è oggi sede di numerose rassegne teatrali.

Giorno 3


Menfi

Si ritorna in riva al mare. La nostra giornata inizia visitando Menfi, uno dei centri più fiorenti della valle del Bèlice, che ospita alcune tra le più famose cantine vinicole di tutta la Sicilia. La costa annovera località di grande richiamo turistico come il Lido Fiori e la spiaggia di Porto Palo.

Luoghi da visitare:


  • Lido Fiori e Porto Palo di Menfi: zone residenziali prevalentemente estive, insignite del riconoscimento della bandiera blu d'Europa per la bellezza di spiagge e mare. Particolarmente interessante, oltre che per la qualità della proposta balneare, per la ricchezza di strutture di intrattenimento che rendono la movida del posto particolarmente animata.

Sciacca

Da Menfi si prosegue in direzione di Sciacca, antico avamposto dello Stato selinuntino e chiamato dai romani Thermae Selinuntinae per le vicine sorgenti termali.

Luoghi da visitare:


  • Porta San Calogero e Chiesa di Santa Maria del Giglio: la porta viene ricostruita insieme alle mura nel XVI secolo. Addossata ad esse, la chiesa si presenta con un portico a tre arcate. Sorge nel XVI secolo sulle rovine di una chiesa trecentesca.
  • Castello dei Luna: di origine trecentesca, passa ai Luna nel secolo successivo e viene ristrutturato nel XVI secolo. In gran parte demolito, restano visibili le mura esterne e una torre cilindrica.
  • Steripinto: originale costruzioni cinquecentesca di stile siculo-catalano, con merlature, un portale rinascimentale e un piano di finestre bifore.
  • Duomo: ampliato di una navata nel XVI secolo, conserva l'impianto normanno originario pur presentando una facciata barocca, ornata sui fianchi da pregevoli statue gaginesche.
  • Terme Selinuntine: la loro azione salutare veniva attribuita dai greci al mitico Dedalo, appartengono alle terme lo Stabilimento delle nuove terme e lo Stabilimento delle stufe vaporose naturali di S. Calogero.
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